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10 Maggio 2024

Dopo i 30 iniziamo a puzzare di vecchiaia

Dopo i 30 iniziamo a puzzare di vecchiaia

Ebbene sì, in vecchiaia il nostro odore cambia, è diverso, per alcuni diventa decisamente sgradevole e, in tutti i casi, i nonni “sanno di vecchio”.

La cosa più sconcertante è che è a partire dai 30 anni che il nostro corpo inizia a modificarsi, come dimostrato dal chimico José Maria Antón, ricercatore da anni nel campo delle biotecnologie per il CSIC, nonché presidente e fondatore del gruppo Prima-Derm.

Non si tratta di profumi o di sudore o di banale mancanza di igiene, bensì è un fenomeno legato alla comparsa del 2-Nonelale, una molecola che si genera nella pelle quando gli acidi grassi che compongono il film lipidico si ossidano.

Questa molecola, come spiega Antón, ha una puzza sgradevole, tanto che quando in laboratorio viene aperta una capsula che la contiene, ogni cosa inizia a puzzare, e non è un caso che i giapponesi, molto rispettosi dei loro anziani, chiamino questo particolare odore Kareishu, l’odore dei nonni.

Non esiste ovviamente rimedio ai naturali cambiamenti ormonali della maturità e alla riduzione della capacità antiossidante, motivo per cui questo particolare odore è facilmente riconoscibile ad esempio nelle case di cura (benché il processo inizi intorno ai 30 anni).

Diversi laboratori stanno cercando di sviluppare delle fragranze che possano intrappolare le molecole rancide responsabili della puzza e disinnescare (ma solo parzialmente) l’odore di vecchio, ma la regola di base rimane sempre quella di osservare una corretta igiene e di accettare, con il sorriso, che solo i vivi hanno il lusso di invecchiare.

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