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16 Maggio 2025

Lavorare troppo altera la struttura del cervello

Lavorare troppo altera la struttura del cervello

Qualcuno lo ha sempre sostenuto, ma ora a dire che lavorare troppo fa male sono i risultati di numerosi studi scientifici.

In particolare la ricerca pubblicata su Occupational & Environmental Medicine a cura della Yonsei University (Corea del Sud) dimostra che il sovraccarico di lavoro può addirittura alterare la struttura del cervello nelle aree collegate al pensiero, alle abilità sociali e alla salute mentale.

Che lo stress sia in grado di modificare la morfologia cerebrale era già emerso in precedenti progetti di ricerca, ma ora i ricercatori coreani hanno utilizzato esami molto specifici come la morfometria basata sui voxel (VBM) e l’Atlas-base Analysis (ABA), entrambi in grado di rilevare le differenze volumetriche nelle diverse regioni del cervello.

Dagli esperimenti condotti è stato mostrato che le persone che lavoravano 52 o più ore a settimana, presentavano cambiamenti significativi nelle regioni del cervello associate alla funzione esecutiva e alla regolazione emotiva, a differenza dei partecipanti che avevano invece un orario lavorativo settimanale normale.

In particolare chi lavorava molto ha riportato un aumento del 19% del volume giro frontale medio caudale sinistro, ovvero una regione del lobo frontale del cervello situata sul lato sinistro e coinvolta in diverse funzioni cognitive e motorie, nell’attenzione, nella memoria di lavoro e nell’elaborazione del linguaggio.

Cambiamenti strutturali sono stati inoltre rilevati in 17 distinte regioni, tra le quali il giro frontale medio, il giro frontale superiore e l’insula, coinvolta nell’elaborazione delle emozioni, nell’autoconsapevolezza e nella comprensione del contesto sociale.

Lo studio è stato effettuato su campioni minimi di soggetti e pertanto non ha portato a conclusioni definitive sul rapporto causa effetto; non è possibile affermare ad esempio se questi cambiamenti strutturali siano una conseguenza del super lavoro o un fattore predisponente, tuttavia i risultati sottolineano l’importanza di affrontare il super lavoro come un problema di salute e di attuare politiche che riducano al minimo le ore lavorative settimanali.

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