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Dal Mondo

Le vacanze estive fonte di stress per un genitore su tre

Fenomeno family fatigue, le più colpite le donne

Arrivano le vacanze estive e per qualcuno questo significa attraversare uno dei periodi più stressanti e faticosi dell’anno.

Per molti genitori infatti il tanto atteso riposo si trasforma in un incubo: i figli sono a casa da scuola, gli impegni professionali restano e i costi tra babysitter e centri estivi lievitano.

Una recente indagine condotta da Unobravo, il servizio di psicologia online, descrive il fenomeno family fatigue come un vero e proprio tour de force, soprattutto per le donne.

A farne le spese sono in generale tutti quei genitori che non hanno un appoggio esterno (come nonni e centri diurni), che hanno figli tra 0 e 5 anni e le famiglie con bambini speciali.

Il carico mentale grava maggiormente sulle donne, che si devono districare tra organizzazione familiare e lavorativa in un periodo in cui i punti di riferimento vengono a mancare.

Tra i fattori più stressanti ci sono la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, i costi dei centri estivi o delle babysitter, e la mancanza di una rete sociale o familiare di supporto.

Le conseguenze più comuni, sottolineano gli psicologi di Unobravo, sono la stanchezza mentale, la frustrazione e l’irritabilità, ma, precisano, il fenomeno non riguarda solo i genitori o le mamme.

La fatica estiva riguarda anche chi non ha figli e si trova a vivere con un sovraccarico emotivo e pratico legato a responsabilità quotidiane da cui non si riesce ad avere mai una tregua.

Tenere tutto insieme e sotto controllo, soprattutto in estate quando si è più stanchi, è sempre più difficile.

Le soluzioni?

Banalmente chiedere aiuto: ai centri estivi per chi se lo può permettere, e al partner, ai familiari o agli amici, coinvolgendoli attivamente nell’espletamento delle mansioni quotidiane.

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