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Dal Mondo

OnlyFans, imposta extra del 25% sui guadagni

Tassa etica per i creator di contenuti pornografici

Rispondendo all’interpello di un contribuente dello scorso 4 novembre, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che anche i content creator che pubblicano contenuti pornografici e operano in regime forfettario, dovranno versare la cosiddetta tassa etica.

Di fatto si tratta di un prelievo del 25% sui ricavi dalla produzione di materiale pornografico, la vecchia pornotax.

L’Agenzia ha precisato che verrà valutato caso per caso per determinare se un contribuente dovrà pagare o meno.

La tassa etica nasce in realtà con la legge 266 del 2005: l’extra del 25% colpisce i redditi derivanti da attività di produzione, distribuzione, vendita o rappresentazione di materiale pornografico e non riguarda tutte le partite IVA ma solo i liberi professionisti, titolari di reddito d’impresa, esercenti arti e professioni e società di persone e soggetti assimilati che lavorano nel settore pornografico.

Il punto sarà stabilire cosa è materiale pornografico e cosa no e a tal riguardo l’Agenzia delle Entrate, rispondendo all’interpello, ha sancito che valuterà caso per caso.

Insomma, non basterà essere su OnlyFans o su una qualunque piattaforma per adulti per far scattare in automatico la tassa etica.

Sarà invece necessario osservare la natura concreta dei contenuti, la presenza o meno di atti sessuali espliciti e non simulati e il contesto in cui sono inseriti.

Questo significherebbe quindi che dovrebbero restare fuori dalla tassa le famigerate foto dei piedi o mani e altri contenuti fetish che non presentano atti sessuali espliciti o scene di autoerotismo.

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