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pelozoo
28 Agosto 2020
… ma in un nano secondo si consuma il dramma.
Parliamo di cani in area giochi, di livelli di energia che crescono smisuratamente fino all’eccesso e di comportamenti da riconoscere alla loro nascita per evitare che un banale gioco si trasformi in tragedia.
Distinguere il gioco positivo da quello pericoloso è fondamentale non solo quando si approcciano altri pelosi al parco, ma anche se in casa abbiamo due o più quadrupedi ad allietare la nostra vita.
Non è così raro infatti che dal gioco il cane passi all’attacco e non perché improvvisamente gli stia antipatico l’altro compagno di merende, bensì per ragioni assolutamente al di fuori della nostra comprensione: un atteggiamento eccessivo di dominanza da parte di un sottomesso, un rifiuto a cedere un gioco o peggio un tentativo di rubare l’osso, o un eccesso di energia accumulata per troppo tempo (qui si tratta quasi sempre di soggetti che trascorrono troppe ore in casa ad annoiarsi).
Quali sono quindi i segnali che ci possono dire che va tutto bene?
L’inchino è sempre un ottimo segnale perché significa invito al gioco e quindi fin qui tutto bene, anche se accompagnato da abbai di impazienza o da corse in tondo sul posto: i cani spesso fanno i buffoni per stimolare il gioco altrui, un po’ come dire “ehi, guarda come mi diverto, divertiti insieme a me!”.
E se inizia a leccare il muso degli altri cani? Anche in questo caso è tutto a posto, ma fino a quando non diventa un’attività ossessiva. Un paio di leccatine è normale, qualcuna in più rientra nell’accettabile, l’insistenza invece diventa provocazione e va fermata.
Rubarsi l’osso o la pallina: entriamo in un’area potenzialmente pericolosa, visto che i cani, al pari dei bambini, sono molto gelosi dei propri giochi.
Situazione tipo: un soggetto sta giocando con il proprio osso, che non lascia a chicchessia. Poi chicchessia trova un altro gioco e ignora il soggetto. Questo che fa? Molla ovviamente il primo gioco per correre ad appropriarsi di quello nuovo. Le risse in genere partono da qui e per evitarle è molto semplice: vigilate e interrompete circoli viziosi di atteggiamenti e comportamenti pericolosi.
I morsi: cani di uno stesso branco (ovvero che vivono insieme) possono giocare a mordicchiarsi collo, zampe e grassella (quella zona morbidissima che si inserisce tra il tronco e la coscia), sapendo bene o male quando è il caso di fermarsi. Con cani incontrati al parco è meglio evitare: in genere essere mordicchiati non è la massima aspirazione di un peloso, che può ovviamente reagire e non sempre nel migliore dei modi.
Infine la mimica del corpo: pelo che si drizza, orecchie girate all’indietro, improvvisa rigidità del tronco e del collo, coda sollevata, occhio vitreo e cani che si fissano negli occhi insistentemente, sono tutti segnali inequivocabili di un attacco imminente.
E una volta che i cani partono, difficilmente si riesce a fermarli, occorre attendere la conta dei danni. Quindi occhi aperti, atteggiamento rilassato e assertivo, pronti a intervenire quando occorre, e nessuno si farà male!
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