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07 Agosto 2025
Non è più corsa alla tintarella, bensì alla vera e propria scottatura.
La nuova pericolosa tendenza nasce in Francia, dove il governo si è dovuto addirittura muovere per chiedere all’autorità di regolamentazione di obbligare TikTok a cancellare i post che esortano a questa ultima follia.
Lo scopo di sottoporre la propria pelle a un tour de force che fa rabbrividire ogni buon dermatologo che si rispetti, è quello di abbronzarsi così intensamente da poter mostrare il segno del costume come espressione massima di bellezza.
Il trend, che utilizza hashtag come #sunburnttanlines (letteralmente linee di abbronzatura da scottatura solare), spinge sempre più giovani, per lo più ragazze, a ustionarsi ed esibire i segni sulla pelle con orgoglio.
Grande preoccupazione per il ministro della salute Yannick Neuder che in un video postato sui social lancia un appello: “la vostra pelle è la vostra vita, ne avete una sola. Non sacrificatela per 30 secondi di hype”.
La folle moda ha totalizzato oltre 150milioni di visualizzazioni du TikTok, dove tra pelli arrossate e doloranti, spesso cosparse di antiestetiche bolle, compaiono tronfie le influencer che descrivono il processo come parte della loro “beauty routine”, arrivando persino a consigliare l’uso di oli vegetali durante l’esposizione per favorire la scottatura.
Inutile ricordare che non è con una forte scottatura che si ottiene un’abbronzatura più intensa e duratura, e nemmeno che l’impiego di oli vari ne favorisca la comparsa, così come è risaputo che i danni alla pelle possono portare allo sviluppo di melanomi e carcinomi.
Ma evidentemente questi dati di fatto sono meno attraenti di un tormentone da TikTolk, sintomo, secondo la psicologia alla base del fenomeno, di una generazione che cerca emozioni forti in una quotidianità troppo piatta.
I ministri Neuder e Chappaz hanno così chiesto ufficialmente alla Commissione europea di verificare che TikTok stia rispettando il Digital Services Act, una normativa che obbliga i colossi digitali di mitigare rischi sistemici, proteggere i minori e garantire trasparenza sugli algoritmi.
In passato, per fare un esempio, TikTok era stata costretta a rimuovere l’hashtag #skinnytok dopo una campagna governativa contro i contenuti che promuovevano la magrezza estrema.
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