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22 Agosto 2025

Gatto imbalsamato in una fotocopiatrice, quando l’arte fa polemica

Gatto imbalsamato in una fotocopiatrice, quando l’arte fa polemica

Sembra vero se non fosse troppo immobile, ma il problema è che il gatto appoggiato sopra la fotocopiatrice nell’opera Copycat di Eva e Franco Mattes esposta al museo Mambo di Bologna è vero, imbalsamato ma vero.

Il gatto, impagliato secondo l’arte antica della tassidermia, è stato adagiato sul ripiano di scansione della fotocopiatrice, con gli occhi sbarrati a fissare chi si avvicina, mentre dal vassoio della carta esce una copia cartacea del felino firmata dagli autori Mattes.

L’opera Copycat, che rimarrà a Bologna fino al 7 settembre nell’ambito dell’esposizione Facile Ironia, ha già sollevato più di una polemica, soprattutto da parte dell’associazione animalista LAV.

Esporre il cadavere di un animale per farne oggetto di scherno (e fotocopie?) non è arte, ma solo una violenza estetizzata. E non si tratta di ironia, ma solo di una grottesca mancanza di empatia verso un essere vivente e senziente che, fino a poco tempo fa, era in vita”.

Il presidente LAV Gianluca Felicetti si è poi rivolto direttamente al museo chiedendo “esporreste mai il corpo di un bambino morto su una fotocopiatrice? Se la risposta è no, allora non è accettabile farlo con un animale. L’arte non deve essere il risultato del disprezzo e la banalizzazione della morte”.

Il disappunto nei riguardi dell’opera è arrivato anche tra le fila della politica: la capogruppo regionale d’Italia Marta Evangelisti ha presentato un’interrogazione in Regione, chiedendo di introdurre linee guida specifiche per l’utilizzo di resti animali o esemplari imbalsamati in contesti artistici ed espositivi.

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