Dal Mondo
Milano, panificio carica 20 centesimi per il taglio del pane
Impazzano le polemiche su servizi aggiuntivi un tempo gratuiti come il piattino in più per dividere la brioche, la ricarica del cellulare alla presa di corrente, togliere un ingrediente dalla pizza, il taglio della pizza in due e, ultimamente, il taglio del pane.
L’ultima polemica riguarda infatti il sovrapprezzo di 20 centesimi applicato nella Panetteria Sgroi di Via Palestrina a Milano per farsi tagliare il pane.
Il caso viene segnalato su una pagina Instagram e impiega davvero pochissimo tempo a fare il giro dei social, sollevando l’ennesimo polverone.
Così, tra chi si lamenta di dover pagare per un servizio ritenuto banale come il taglio della focaccia, e le spiegazioni dei diretti interessati che motivano l’esiguo sovrapprezzo con l’utilizzo di un macchinario apposito, nessuno o quasi parla del vero problema.
Il moltiplicarsi in Italia di scontrini discutibili, maggiorazioni anomale e voci extra, è forse il segnale di un cedimento preoccupante del settore che, suo malgrado, deve scaricare i costi sul cliente?
Passi il macchinario costoso per tagliare il pane, ma come si giustifica il costo per aver diviso a metà un toast, tolto i pomodorini dalla pizza, servito un cappuccino senza schiuma e portato al tavolo un piatto vuoto in più?
Se da un lato l’esercente, nei limiti consentiti dalla legge, è libero di scegliere i prezzi purché ben comunicati in menu o all’interno del locale, il consumatore è altrettanto libero di scegliere di andare altrove.