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22 Settembre 2025

Prison Got Talent, l’esperimento del carcere di Velletri

Prison Got Talent, l’esperimento del carcere di Velletri

Chiunque conosce il format Got Talent, il talent show più visto al mondo che ha come obiettivo quello di scovare i talenti nascosti grazie alle valutazioni di una giuria composta da personaggi famosi.

Ma nessuno conosce ancora Prison Got Talent, declinazione inusuale del più celebre Got Talent poiché si svolgerebbe nei carceri italiani e vedrebbe tra i concorrenti i detenuti.

Il numero zero del nuovo format si sarebbe svolto nel carcere di Velletri, casa circondariale laziale che almeno per qualche ora non è stata teatro di rivolte e incendi come nel passato, bensì di esibizioni tra talenti o pseudo tali.

Una possibilità di riscatto, un alleggerimento (per poche ore) delle condizioni inumane in cui versano i penitenziari italiani, e un modo alternativo per far conoscere la realtà degli istituti.

Se quello di Velletri sia davvero il numero zero per una serie da esportare in altre carceri ancora non si sa, tuttavia il ministero della Giustizia sta effettivamente valutando l’idea di un format tv.

Non sembra che il sottosegretario Delmastro sia dello stesso avviso, ma intanto del numero zero di Prison Got Talent restano buoni ricorde e altrettanto buone intenzioni.

A vincere è stato Tommaso, 38enne ospite nella sezione reati comuni, autore e rapper, che ha portato un brano di Alex Baroni “Ultimamente” e che si è esibito anche con un brano da lui scritto dal titolo “Core core core”.

In giuria c’erano la showgirl Rossella Brescia e due cantanti molto noti nel territorio, Luca Guadagnini e Lavinia Fiorani.

Tutti utili i premi distribuiti, una tuta sportiva, cioccolato e biscotti, ma soprattutto il vero premio è stato poter occupare l’estate a fare preselezioni, confrontarsi con la prima giuria, allenarsi, esercitarsi e condividere momenti creativi.

Insomma tutt’altro che materassi incendiati e rivolte in cella.

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