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Dal Mondo

Le aziende possono leggere le chat tra dipendenti

Lo stabilisce una sentenza della Cassazione, che si è recentemente espressa sul caso di un dirigente delle risorse umane di Amazon, licenziato dopo che alcuni rappresentanti aziendali avevano letto i messaggi delle chat di lavoro.

Ebbene sì, i datori di lavoro possono accedere alle chat di gruppo dei dipendenti e controllare i messaggi scambiati, qualora vi sia il sospetto di un illecito.

Nel caso di Amazon nella conversazione esaminata appariva chiaro come il dirigente avesse cambiato idea rispetto all’assunzione di un corriere, nonostante gli avesse inizialmente confermato l’ingaggio.

Il dirigente avrebbe ceduto a pressioni di un altro collega che in chat gli avrebbe fatto cambiare idea, agendo così in una modalità non trasparente.

Dopo un controllo interno da parte dell’azienda che ha acquisito tutte le conversazioni in seguito alla segnalazione del corriere non assunto, il dirigente è stato licenziato.

Poiché tutto l’impianto accusatorio verteva sulle chat che il dirigente aveva scambiato con altri manager, i suoi legali hanno presentato ricorso sostenendo l’illegittimità dell’acquisizione delle chat.

La Cassazione, inaspettatamente, ha stabilito che le conversazioni possono essere acquisite senza problemi, anche andando a ritroso nel tempo, al fine di tutelare e salvaguardare il patrimonio aziendale, sia esso materiale o immateriale.

La chat aziendale, ha poi specificato, è uno strumento di lavoro e come tale è legittima la possibilità di recuperarne dati e informazioni.

Ovviamente la chat aziendale non è la stessa cosa di un gruppo whatsapp tra colleghi, dove invece non è consentito indagare e tantomeno utilizzarne le conversazioni per giustificare licenziamenti per giusta causa.

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