Pelozoo

26 Febbraio 2019

I cani sognano? E se sì, cosa?

I cani sognano? E se sì, cosa?

Acciambellato nella sua cuccia, oppure steso vergognosamente sul divano di casa a zampe all’aria, improvvisamente guaisce, abbaia quasi sotto voce, muove freneticamente zampe e coda, soffia, respira velocemente: no, non avete un cane posseduto, avete semplicemente un cane che sta… sognando!

Gli scienziati la pensano così e credono che i cani non solo sognino come noi, ma anche in maniera del tutto simile alla nostra, ripetendo cioè nel sonno i momenti salienti della loro giornata.

Nel 2001 i ricercatori del MIT hanno addestrato topi per gestire un labirinto e misurare la loro attività cerebrale; successivamente hanno misurato quest’ultima mentre i topi si trovavano in fase REM del sonno, scoprendo che non vi erano differenze tra l’attività cerebrale da svegli e quella da dormienti.

La conclusione? I topi stavano semplicemente sognando di correre nel labirinto, attività svolta durante il giorno.

Dal momento che i ratti sono intellettualmente meno complessi di cani e gatti, i ricercatori hanno ipotizzato che questi ultimi siano in grado a maggior ragione di sognare.

Il cane quando sogna, ed è quindi in fase REM, abbaia, agita le zampe, scodinzola, annusa, talvolta piange, ma quello che hanno scoperto i ricercatori della Sleep Foundation è che spesso i sogni sono differenti a seconda della razza!

Ad esempio un Pointer mimerà il rilevamento di un traccia e la corsa nell’inseguirla, mentre uno Springer Spaniel tenterà di prendere al volo un immaginario uccellino sopra la sua testa; secondo i ricercatori i cani piccoli come i Chihuahua tendono a fare più sogni nel corso di una notte, mantenendo una media di un sogno ogni 10 minuti!

In generale cuccioli e cani anziani sognano più spesso dei cani di mezza età.

Ma cosa fare se il sogno, diciamo, diventa molto realistico?

Seguendo il vecchio adagio di lasciar dormire il can che dorme, effettivamente interrompere il sonno durante la sua fase più profonda, quella REM, può essere shoccante, può provocare un morso involontario o lasciare la bestiola assonnata per tutto il giorno.

Infine una notizia molto interessante: per molti anni gli uomini hanno lottato per identificare l’anomalia del cervello degli esseri umani che provoca la narcolessia, senza sapere che proprio il cane, il migliore amico dell’uomo, un giorno sarebbe diventato prezioso per curare questa patologia.

Negli anni 70 William Dement della Stanford University scoprì che alcuni cani mostravano sintomi simili alla narcolessia umana, come collasso improvviso e debolezza muscolare.

Questa scoperta ha portato in seguito all’identificazione del gene che causa la narcolessia nei cani, il recettore 2 della ipocretina; ulteriori ricerche hanno poi evidenziato che gli umani che soffrono di narcolessia, presentano livelli ridotti di questo recettore, aprendo le porte alla possibilità di sviluppare farmaci che possano efficacemente avere effetti terapeutici.

Al di là di queste importanti considerazioni scientifiche, quando il vostro cane sogna, lasciatelo sognare e se per caso si dimostra particolarmente agitato, è sufficiente appoggiare delicatamente una mano sulla sua testa o sulla schiena per raggiungerlo, ovunque esso sia in quel momento, con il vostro amore, per tranquillizzarlo!

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