Dal Mondo
Mangiare le caccole del naso fa male?
È un’abitudine che generalmente riguarda i bambini, quella di infilarsi le dita nel naso, estrarre le croste di muco secco o molliccio (le caccole) e di mangiarsele, eppure ci sono anche tanti adulti che vi si dilettano.
Le caccole sono degli accumuli di muco che si deposita all’interno delle cavità nasali, il loro colore così come la loro consistenza variano a seconda di numerosi fattori, tra cui umidità dell’aria e condizioni di salute del naso, e possono essere secche o filamentose.
Il muco ha una funzione ben specifica, che è quella di favorire l’idratazione delle vie respiratorie e di intrappolare batteri, polvere e particelle presenti nell’aria che si respira; una volta che si è formato passa naturalmente dal naso alla gola e viene inghiottito per raggiungere lo stomaco, dove viene degradato dagli acidi presenti.
Ma se fa particolarmente freddo o caldo, se sono presenti irritazioni delle vie respiratorie o numerosi fattori inquinanti, il muco si secca sulle membrane del naso, rimane nelle cavità e forma le famigerate caccole.
Arrivati a questo punto possiamo porci la domanda: mangiarsi le caccole fa male?
Alcuni scienziati, tra i quali lo pneumologo Friedrich Bischinger e il biochimico Scott Napper, sostengono che mangiare le caccole faccia bene all’intestino e stimoli le difese immunitarie, ma questa è un’ipotesi assolutamente non verificata.
L’idea è che il comportamento del bambino che si mangia le proprie caccole si sia sviluppato istintivamente per rafforzare il sistema immunitario e favorire lo sviluppo di anticorpi adeguati, ma ancora non esistono conferme al riguardo.
Certo è che molti adulti abbiano sviluppato una sorta di mania che li spinge a rovistare nel proprio naso alla ricerca delle caccole: il disturbo si chiama rinotillexomania e viene curato generalmente con la psicoterapia.
Se vi mangiate le caccole, che per inciso sono composte da acqua, zuccheri, glicoproteine, sali minerali, lipidi, microrganismi come virus, batteri, polveri e inquinanti, di certo non morirete, ma se lo fate in maniera ossessiva è forse il caso di consultare uno bravo.