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Patente a 17 anni e rinnovo ogni 15

La novità più eclatante della riforma appena adottata dal Parlamento Europeo è l’età per poter conseguire la patente di guida: non si dovrà più aspettare la maggiore età infatti, ma a 17 anni ci si potrà mettere al volante.

Unica condizione: i 17enni, una volta ottenuto il permesso di guida, potranno circolare solo se affiancati da conducenti esperti fino al compimento dei 18 anni.

I neo patentati avranno un periodo di prova di almeno due anni e per loro le sanzioni saranno molto più rigorose, soprattutto se trovati alla guida in stato di ebbrezza, senza cintura di sicurezza o senza l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza.

Lo stesso esame della patente cambierà: ci saranno più domande sui rischi legati agli angoli ciechi, sui sistemi di assistenza alla guida, sull’apertura sicura delle portiere, sui rischi dovuti alla distrazione da cellulare.

La patente dovrebbe essere valida per 15 anni prima di dover essere rinnovata, ma è stata concessa la facoltà agli Stati membri di ridurre il periodo a 10 anni se la patente vale anche come documento di identità nazionale, come è in Italia.

Gli Stati membri potranno inoltre decidere se ridurre il periodo di validità della patente a partire dai 65 anni di età, in modo da aumentare i controlli medici o i corsi di aggiornamento.

In fase di rinnovo il conducente dovrà sottoporsi a visite mediche che includano esami della vista e valutazione delle condizioni cardiovascolari, ma gli Stati membri avranno la possibilità di scegliere se sostituire la visita medica con moduli di autovalutazione o altri sistemi di valutazione.

Il provvedimento rientra in un pacchetto frutto di un accordo con il Consiglio, tant’è che non è stato nemmeno votato bensì è stato semplicemente accolto come eredità della precedente legislatura, che già aveva trovato un’intesa nelle opportune sedi.

Le nuove norme entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e gli Stati avranno tempo 3 anni per recepire le nuove disposizioni nel diritto nazionale e un ulteriore anno per prepararsi alla loro attuazione.

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