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03 Novembre 2025

Louvre, la password della video sorveglianza era... Louvre

Clamorosa falla nella sicurezza e imbarazzo generale

Louvre, la password della video sorveglianza era... Louvre

Quello del Louvre è sicuramente un colpo destinato a restare nei secoli, e non solo per l’ingente valore del bottino (quasi 90milioni di euro), ma per una storia così rocambolesca che anche a inventarsela non avrebbe raggiunto questo livello di comicità.

Si pensava di aver visto tutto con il colpo vero e proprio, con scene piuttosto comiche dei ladri sul montacarichi e poi in fuga sugli scooter, e la successiva perdita di una preziosissima corona.

E invece no, mancava la ciliegina finale, ovvero quella relativa alla sicurezza informatica di uno dei musei più importanti al mondo.

Secondo quanto rivelato dal quotidiano francese Libération e poi confermato da documenti interni a cui lo stesso quotidiano ha avuto accesso, la password per accedere ai server di video sorveglianza del museo era proprio LOUVRE.

La notizia ha generato notevole imbarazzo tra i vertici dell’istituzione, già sotto accusa per la gestione della sicurezza del museo, ma quel che è peggio è che un rapporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica già nel 2014 aveva avvertito che chi avesse avuto accesso al sistema avrebbe potuto rendere più facile il furto di opere d’arte.

E la semplicità della password che coincide con il nome del museo appare proprio come il simbolo delle carenze che hanno permesso il colpo.

La ministra della Cultura Rachida Dati ha parlato apertamente di errori sistemici e di lunga durata, ammettendo che il rischio furti era stato cronico e strutturalmente sottovalutato.

Nel frattempo si apprende che la procura di Parigi ha individuato una pista inaspettata, ovvero una coppia con figli che ora è agli arresti.

Entrambi, un uomo di 37 anni e una donna di 38, negano qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, ma il dna della coppia sarebbe stato trovato nel cestello dell’elevatore usato dai rapinatori per la fuga.

E il Louvre, dopo questa imbarazzante débâcle, ha annunciato un piano di aggiornamento tecnologico e di formazione specifica del personale per la gestione delle emergenze digitali e fisiche.

Insomma, la chiusura della famosa stalla dopo la fuga dei buoi.

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