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Dal Mondo

Achille Lauro e il finto battesimo

Si accende la polemica e qualcuno grida allo scandalo

Dite la verità: non appena Achille Lauro ha inscenato un finto battesimo (auto impartito) sul palcoscenico della 72esima edizione del Festival di Sanremo, avete immediatamente pensato alle reazioni.

E in effetti non hanno tardato ad arrivare, a partire dal Vescovo di Sanremo, Monsignor Antonio Suetta, che ha definito l’esibizione del cantante penosa per aver deriso e profanato ancora una volta i segni sacri della fede cattolica.

Achille Lauro, un habitué a performance dissacranti, si è presentato sul palco cantando la sua canzone “Domenica” insieme all’Harlem Gospel Choir, a torso nudo, pantaloni di pelle attillata e tatuaggi ben in vista.

Qualcuno ha già sottolineato come il brano, dal punto di vista musicale, assomigli molto a Rolls Royce, ma alla fine sono altri gli aspetti della sua esibizione a essere passati in primo piano.

Nel polverone sollevato, paradossalmente i commenti più morbidi sono arrivati dall’Osservatore Romano, che ha preferito ribattere con sarcasmo alla performance del cantante: non ci sono più i trasgressori di una volta, avrebbe scritto il direttore Andrea Monda, riferendosi alla recita del Padre Nostro in ginocchio dell’insuperabile David Bowie.

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